Nei vari chiarimenti che l’Agenzia delle Entrate ha fornito sulla fattura elettronica, in occasione del Videoforum organizzato dall’ Esperto risponde, spazio è stato dato anche all’adempimento che scatterà dal 1°gennaio 2019 per le fatture emesse e ricevute nei confronti dei soggetti transnazionali.
La legge di Bilancio 2018 ha introdotto l’obbligo, per tutti quei contribuenti che hanno rapporti con l’estero, di comunicare all’ amministrazione finanziaria, con cadenza mensile, le fatture di acquisto e di vendita. L’entrata in vigore per tutti i contribuenti della fattura elettronica, ha fatto si che venisse meno il tradizionale spesometro e quindi la possibilità per l’agenzia delle Entrate di ricevere dati, probabilmente di semplice elaborazione, in merito alle operazioni con l’estero. In realtà si tratta di una mezza verità poiché, ad esempio, le Dichiarazioni Intrastat non sono state completamente abolite. È nata, ad ogni modo, l’ esigenza da parte dell’amministrazione finanziaria di ricevere mensilmente i dati delle “fatture estere”.
Il provvedimento 89757 del 30 aprile chiarisce le regole tecniche ed il tracciato che obbligatoriamente le comunicazioni devono rispettare. Con riferimento ai dati che devono essere trasmessi entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello della data di emissione della fattura o della sua ricezione, questi saranno:
Nello stesso provvedimento in esame e nei successivi chiarimenti che l’Agenzia ha recentemente fornito, è chiaro che tale “mini spesometro mensile” è facoltativo per tutte le operazioni per le quali è stata emessa una bolletta doganale ovvero siano state emesse o ricevute fatture elettroniche. In particolare il provvedimento recita: “Per le sole fatture emesse, le comunicazioni possono essere eseguite trasmettendo al sistema dell’Agenzia delle entrate l’intera fattura emessa, in un file nel formato stabilito e compilando solo il campo “CodiceDestinatario” con un codice convenzionale” composto da sette “X”.
È possibile quindi ottemperare all’obbligo di comunicare mensilmente le fatture elettroniche attive nei confronti di soggetti transfrontalieri attraverso la trasmissione, al Sistema di Interscambio, dell’intera fattura o del lotto di fatture in formato Xml.
In merito alle fatture passive tale possibilità è ad oggi preclusa poiché non è consentito, ad un operatore estero, interagire direttamente con il SdI; l’unica soluzione prospettabile al momento per risolvere la questione è quella, avanzata dal Sole 24 ore, di avvalersi di un intermediario che abbia il precipuo compito di normalizzare i flussi attivi e passivi esteri facendoli transitare dal SdI.
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