Pubblicati i dati dell’Osservatorio statistico sul “Polo unico di tutela della malattia” dell'INPS relativi al 1° trimestre 2018. Si tratta in particolare dei dati sui certificati medici emessi e delle visite di controllo effettuate dall’Istituto.
Come noto dal 1° settembre 2017, è entrato in vigore il Polo unico per le visite fiscali che attribuisce all’INPS la competenza esclusiva a gestire le visite mediche di controllo anche per la quasi totalità i lavoratori pubblici (83%).
Risulta che nei primi tre mesi del 2018, c'è stato un incremento del numero dei certificati di malattia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L'aumento è dovuto a un sensibile aumento tra i lavoratori del settore privato (12,4%). Di contro il numero di visite fiscali è quasi pari tra pubblico e privato (101mila nel pubblico e 123mila nel privato), pur in presenza di un numero di certificati medici di gran lunga inferiore (1,9 milioni rispetto a 4,7 milioni).
La percentuale dei lavoratori con almeno un giorno di malattia sul totale dei lavoratori passa, nel settore privato, dal 23% del 2017 al 26% del 2018, con un incremento di tre punti percentuali, mentre nel settore pubblico passa dal 35% del 2017 al 36% del 2018.
L’Istituto ha effettuato un numero di visite mediche per i dipendenti pubblici del Polo unico poco al di sotto di quelle per i dipendenti privati assicurati.
Il documento riassuntivo delle statisiche sui risultati delle visite evidenzia che il numero di visite effettuate è risultato di 53 ogni mille certificati per il settore pubblico del Polo unico rispetto alle 26 visite del settore privato.
Il tasso di idoneità misura il numero di visite da cui risulta una idoneità al lavoro rispetto al numero di visite effettuate: ogni cento visite effettuate nel pubblico, 35 risultano con esito di idoneità, contro 37 nel privato. Altro indicatore importante nel valutare gli effetti delle visite è il tasso di riduzione della prognosi che misura il numero di visite con riduzione della prognosi rispetto al numero di visite effettuate. Tale indicatore risulta essere basso pe entrambi i settori, anche se quello del pubblico (1,8 su cento) è pari alla metà di quello privato (4 ,5 su cento) ; di contro il numero medio di giorni di riduzione risulta essere il doppio ( 4,6 giorni per il pubblico e 2,9 per il privato). Cio significa che nel settore pubblico, quindi, sono meno frequenti i casi di errori nella previsione prognostica ma con effetti maggiori in termini di riduzione di giornate .
Il Prospetto 4 mostra gli esiti delle visite mediche di controllo distinguendo se la visita è effettuata su richiesta dall’azienda oppure è effettuata d’ufficio
dall’Inps.
Nel settore pubblico la maggior parte delle visite sono effettuate su richiesta dei datori di lavoro, solo il 7% sono disposte d’ufficio e
il tasso di idoneità è molto diverso nelle due fattispecie: 37 ogni 100 visite richieste dal datore di lavoro contro 10 ogni 100 disposte d’ufficio.
Questo fenomeno non si verifica per il settore privato per il quale il tasso di idoneità delle visite mediche d’ufficio risulta più elevato di quello delle visite datoriali ( rispettivamente 40 per quelle d’ufficio e 32 per quelle datoriali).
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