Con una nuova delibera datata 10 aprile 2018 la n. 14 l'ANPAL ha rinviato l'entrata a regime dell'Assegno di ricollocazione che era stato previsto per il 3 aprile scorso . Il ritardo viene giustificato con il coinvolgimento degli istituti di patronato , per i quali le procedure di adeguamento informatico hanno richiesto tempi piu lunghi del previsto. L'avvio dunque viene previsto entro il mese di maggio ma la mancanza di una data precisa non fa bene sperare.
Nella delibera si legge infatti che entro il mese di Aprile ANPAL deve definire i flussi informativi con l'INPS , chiudere e testare la piattaforma informatica necessaria in particolare per la fase iniziale di Richiesta dell'ADR e primo colloquio con i soggetti, e formare il personale mentre entro Maggio sarà necessario definire gli standard di cooperazione con CPI e patronati . Il programma sembra piuttosto ambizioso.
Ricordiamo che l'assegno di ricollocazione è il contributo destinato alla realizzazione di progetti personalizzati di reinserimento al lavoro per i percettori di NASPI, di REI e (prossimamente) a lavoratori in CIGS che ne fanno richiesta ai Centri per l'impiego .
Gli operatori accreditati ai servizi che hanno firmato la convenzione con ANPAL sono ad oggi: ACLI, ANMIL, ACAI, ENAPA, ENASCO, ENCAL-INPAL, EPAS, ENAC, EPACA, EPASA - ITACO, INCA, IALUIL, LABOR.
L'importo dell'assegno, modulato sulla base del profilo del lavoratore (piu alto per i soggetti con maggiori difficolta di inserimento) va da un minimo di 1000 a 5 mila euro e viene erogato ai Centri solo in caso di successo delle iniziative realizzate, cioe di assunzione del disoccupato almeno con contratto a tempo determinato di 6 mesi.
Per approfondire leggi anche "Assegno di ricollocazione in 12 risposte"
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