Il decreto attuativo con le nuove 4 categorie di lavori pesanti che possono dare accesso all'APE sociale , previsto dalla legge di stabilità 2018, è stato firmato dal ministro del lavoro Poletti ed è in attesa di pubblicazione.
Si tratta ricordiamo di:
Sul tema intanto è stata diffusa una ampia analisi dell’Ufficio parlamentare di Bilancio in cui si analizza la situazione del pensionamento anticipato per i lavoratori con mansioni pesanti , categoria che viene esclusa dall'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni, prevista per tutti dal 2019.
L'analisi prevede che considerando sia le nuove e le vecchie deroghe previste per i lavoratori addetti a mansioni usuranti e gravose, un numero di lavoratori che accederà alla pensione nel 2019 di 51 mila soggetti, con un costo di 100 milioni di euro per un solo anno. Il Governo aveva invece quantificato il numero in 49.200 unità e ha stanziato per il triennio 2018-2020 un totale di 300 milioni , che dovrebbero ricomprendere anche lavoratori che usciranno con l'indennità APE sociale e precoci con quota 41.
In ogni caso, il rapporto dell'UpB critica le recenti scelte di ampliamento della platea esclusa dall'innalzamento dell'età pensionabile perche realizzate frettolosamente e senza un disegno organico e unitario .
L'Ufficio parlamentare di bilancio esprime anche una perplessita sui tempi previsti per i lavori della Commissione tecnico-scientifica , che dovrebbe essere stata istituita entro gennaio 2018 ( ma non ci sono notizie in merito). Il fine era lo studio approfondito che porti ad identificare, con criteri il più possibile oggettivi, le nuove attività usuranti e gravose da escludere dai futuri aumenti automatici dei requisiti di pensionamento cosi da razionalizzare l’insieme delle agevolazioni. Tuttavia, dice l'UPB i tempi di attività previsti per la Commissione (i risultati dovrebbero essere disponibili entro fine settembre del 2018) sembrano troppo brevi per affrontare una tematica così complessa.
La proposta dell'ufficio è che ulteriori possibili trattamenti agevolati vengano sostituiti "da strumenti propri del mercato del lavoro finalizzati alla ricollocazione efficiente del lavoratore".
Si sottolinea infatti che " un mercato del lavoro più flessibile nella fase terminale delle carriere potrebbe consentire ad alcune tipologie di lavoratori di svolgere la propria attività con modalità meno gravose e contemplare, tra le funzioni, una posizione specifica per la trasmissione delle conoscenze e delle esperienze ai più giovani. Ciò consentirebbe di ridimensionare la portata di deroghe ed esenzioni e di concentrare gli sforzi sui casi più rilevanti e urgenti".
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