News Pubblicata il 21/12/2017

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Nessun credito d’imposta se omesso in dichiarazione

Il credito d’imposta indicato in dichiarazione è un’espressione di volontà non modificabile. I chiarimenti della Cassazione



L’indicazione del credito d’imposta in dichiarazione rappresenta una manifestazione della volontà con cui il contribuente intende far valere un proprio diritto, pena la decadenza dello stesso.

In tal senso la Corte di Cassazione si è espressa con l’ordinanza n. 30172 del 2017. Il caso prende il via dalla pretesa mossa, giudizialmente, da una società farmaceutica, la quale ometteva di indicare nel quadro RU, della propria dichiarazione dei redditi, il credito d’imposta per la ricerca scientifica. La società, dopo aver presentato apposita dichiarazione integrativa di rettifica e successiva istanza di rimborso, si vedeva comunicare il diniego dell’Agenzia delle Entrate.

La società, procedeva quindi ad impugnare giudizialmente il diniego, innanzi alla commissione tributaria provinciale che però rigettava il ricorso. Stessa sorte, è in seguito spettata all’appello presentato dalla società. La questione si è protratta fino al terzo grado di giudizio.

Sul caso, la Corte di Cassazione, confermando gli indirizzi dei tributali di merito che l’hanno preceduta, ha rigettato la pretesa della società ricorrente e fatto chiarezza su alcune questioni. In merito al caso in esame, la Corte ha chiarito che:

Si segnala che la tesi sostenuta dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 30172 /2017, non rappresenta una pronuncia isolata. I principi dettati dalla Suprema Corte appena descritti, confermano quanto già riproposto dalla medesima Corte nella sentenza 26 aprile 2017, n. 10239.

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Fonte: Fisco e Tasse



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