67 anni ma non per tutti. Questa la sintesi del primo incontro svoltosi ieri tra Governo e Sindacati sulla spinosa questione dell'aumento dell'età pensionabile.
Come noto, qualche giorno fa l'Istat ha confermato l'aumento dell'aspettativa di vita nel 2016 e di conseguenza è scattato l'automatismo per cui anche l'età pensionalbile salirtà proporzionalmente sseguendo lo scalone definito dalle recenti riforme previdenziali . A partire dal 2019 di norma tutti dovrebbero attendere i 67 anni per andare in pensione, a meno che non chiedano una qualche forma di anticipo pensionistico (Ape, anticipo legge Fornero ecc.)
I sindacati si stanno battendo da tempo per lo stop e anche molte forze politiche, anche di maggioranza, sono scese in campo con emendamenti alla legge di bilancio 2018 per chiedere almeno l'esclusione delle categorie di lavoratori che svolgono mansioni gravose o usuranti . Il Governo, presente al completo con Gentiloni, Padoan, Poletti e Madia, ieri al tavolo con le tre sigle sindacali nazionali , si è detto disponibile ad una discussione per definire le novità da inserire nella manovra 2018 . Ci sarà un tavolo tecnico per studiare le diverse soluzioni possibili, con incontri previsti per tutta la prossima settimana .
Le ipotesi della stampa specializzata parlano non solo della necessità di definire in dettaglio le categorie (forse quelle già rientranti nell'ape sociale) ma anche di
Quel che è certo è che non si sarà alcun rinvio generalizzato ha affermato il Premier , per ragioni di affidabilità della finanza pubblica Paese anche a livello europeo.
Segui tutte le novità in materia previdenziale nel Dossier Come cambiano le pensioni