Nella dichiarazione dei redditi 730/2017 è possibile detrarre il 19% delle spese universitarie. Alcuni chiarimenti in materia sono contenuti nella Circolare -guida dell'Agenzia delle Entrate n. 7/E del 04.04.2017.
In particolare, per quanto riguarda le spese universitarie, è possibile fruire della detrazione al 19% delle spese sostenute per la frequenza di:
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corsi di istruzione universitaria;
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corsi universitari di specializzazione;
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corsi di perfezionamento;
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master universitari;
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corsi di dottorato di ricerca;
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Istituti tecnici superiori (ITS);
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nuovi corsi istituiti ai sensi del DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.
La prima distinzione a cui bisogna prestare attenzione per fruire correttamente di questa agevolazione è la differenza tra spese sostenute per l’università pubblica e quelle sostenute per l’università privata. In particolare, per quanto riguarda le università statali, la detrazione, nella misura del 19%, è calcolata sull’intera spesa sostenuta per:
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tasse di immatricolazione ed iscrizione (anche per studenti fuori corso);
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soprattasse per esami di profitto e laurea;
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partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea, eventualmente previsti dalla facoltà;
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la frequenza dei Tirocini Formativi Attivi (TFA).
La detrazione non spetta per:
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i contributi pagati all’università pubblica relativamente al riconoscimento del titolo di studio (laurea) conseguito all’estero”;
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le spese relative: all’acquisto di libri scolastici, strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggi ferroviari, vitto e alloggio necessarie per consentire la frequenza della scuola.
Si ricorda invece che, nel caso di iscrizione ad una università non statale, l’importo ammesso alla detrazione è previsto con decreto del MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca). Gli importi sono distinti per area disciplinare e in base alla regione in cui ha sede l’Ateneo presso il quale è presente il corso di studio. Con il DM 993/2016, è stato individuato l’importo massimo della spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle università non statali, detraibile per l’anno 2016.
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spese per la frequenza di corsi universitari all’estero: ai fini della detrazione occorre fare riferimento all’importo massimo stabilito per la frequenza di corsi di istruzione appartenenti alla stessa area disciplinare nella zona geografica in cui lo studente ha il domicilio fiscale
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spese per la frequenza di corsi di laurea in teologia presso le università Pontificie e di laurea magistrale presso gli istituti superiori di scienze religiose: ai fini della detrazione occorre fare riferimento all’area disciplinare “Umanistico – sociale”; per quanto concerne la zona geografica, essa deve essere individuata nella regione in cui si svolge il corso di studi anche nel caso in cui il corso sia tenuto presso lo Stato Città del Vaticano
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spese per i corsi di laurea svolti dalle università telematiche: ai fini della detrazione occorre fare riferimento all’area tematica del corso e alla regione in cui ha sede legale l’università
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corsi di studio tenuti presso sedi ubicate in regioni diverse rispetto a quella in cui l’Università ha la sede legale: ai fini della detrazione occorre fare riferimento all’area geografica in cui si svolge il corso
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cambio di facoltà o del corso di studi così da sostenere le spese presso università site in aree geografiche diverse o per corsi appartenenti ad aree tematiche diverse: ai fini della detrazione occorre fare riferimento al limite di spesa più alto tra quelli applicabili previsti dal decreto MIUR
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spese sostenute per la frequenza di corsi istituiti sia presso università statali sia università non statali: la detrazione per le spese sostenute per la frequenza presso le università statali potrà essere calcolata sull’intero importo mentre quelle sostenute presso università non statali in base al decreto MIUR.
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