L’imposta di bollo è un’imposta indiretta che colpisce i consumi, e ha come presupposto l’esistenza di un atto, documento o registro, redatto in forma scritta.
Questo tributo riguarda le fatture, le ricevute, le note e i conti, fiscalmente rilevanti, come previsto dalla tariffa allegata al Dpr 642/1972, ma cambia in base alle singole fattispecie:
Quest’ultimo caso ricorre ad esempio, quando i documenti sono presentati all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate per la registrazione.
L’imposta di bollo, generalmente viene applicata in misura fissa, in quanto le operazioni di importo superiore a 77,47 euro che sono
scontano l’imposta di bollo per un importo pari a 2 euro sulle fatture, ricevute, note conti e documenti simili.
Attenzione: occorre ricordare che non sempre l'imposta di bollo è fissa in quanto ci sono alcune eccezioni, come nel caso delle cambiali, in cui l'imposta può essere applicata in maniera proporzionale al valore indicato nell’atto.
In generale, il pagamento dell'imposta di bollo può essere effettuato secondo due diverse modalità:
Il contrassegno dell'avvenuto pagamento deve essere apposto sulle fatture o ricevute dal soggetto che emette la fattura ovvero da colui che forma i documenti e, quindi, li consegna o li spedisce. L’emittente ha facoltà di addebitare in rivalsa l’imposta al committente, come spesa anticipata in nome e per conto dello stesso (articolo 15 del Dpr 633/1972).
Sono obbligati in solido per il pagamento dell’imposta, oltre che delle eventuali sanzioni, tutte le parti che sottoscrivono, ricevono, accettano o negoziano atti, documenti, registri non in regola, oppure li enunciano o li allegano ad atti o documenti. Sono altresì solidalmente obbligati coloro che fanno uso di tali atti fin dall’origine, senza prima assoggettarli al bollo.
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