Il decreto fiscale 193/2016 collegato alla Legge di Stabilità 2017, all’interno del pacchetto semplificazioni, ha previsto l’abolizione della presunzione legale che gli accrediti sui conti bancari non giustificati dei professionisti siano compensi evasi e l’applicazione della presunzione legale relativa ai prelevamenti delle imprese ai soli importi superiori a 1.000 euro giornalieri e 5.000 euro mensili, avente lo scopo di arginare il “fenomeno del nero” e dell’evasione fiscale.
Attenzione: il decreto fiscale 193/2016 non ha modificato la disciplina dei versamenti pertanto si ritiene che tanto per i professionisti quanto per le imprese, sia ancora vigente la disciplina in base alla quale se ingiustificati, i versamenti costituiscono reddito.
La presunzione sui prelevamenti è ancora vigente per le imprese, solo per i prelievi che superano gli importi sopra indicati, ma la sua applicazione risulta problematica, in quanto trasforma costi in ricavi senza consentire il riconoscimento dei primi (tranne che in sede di accertamento induttivo) e costringe i contribuenti a fornire la prova della destinazione di somme solitamente relative a un gran numero di operazioni. Si ritiene comunque possibile fornire la prova contraria dimostrando la loro coerenza con il tenore di vita rapportato al volume d'affari dichiarato (circolare 32/E/2006).
Leggi anche l'articolo Indagini bancarie su prelievi oltre 1.000 euro giornalieri e 5.000 mensili a cura del dott.Nunzio Ragno e del dott. Giuseppe Quarticelli
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