La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo la norma che taglia l’assegno di pensione nei casi di grande differenza di età fra i coniugi o in rapporto alla durata del matrimonio . Si trattava di una disciplina introdotta dal decreto legge 98-2011 del Governo Monti e che, visto il sempre maggior numero di matrimoni tra anziani e giovani badanti, intendeva limitare l’impatto sulle casse dell’INPS del pagamento delle pensioni a persone magari trenta--quarantenni per decine di anni dopo la morte del coniuge anziano. La norma prevedeva in particolare tagli dell’assegno previdenziale in caso di differenza di età maggiore di vent’anni e di durata del matrimonio inferiore a 10 anni, arrivando a cancellarlo. Ora con la sentenza n. 176 del 14 .7.2016 la Corte costituzionale afferma che il presupposto implicito che tali matrimoni siano in qualche modo fraudolenti è illegittimo in quanto non tiene conto della modifica del costume sociale, per cui i matrimoni tra persone con grande differenza di età sono molto più comuni . Comunque non sarebbe corretto porre vincoli in campo previdenziale in base all’età anagrafica
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