Era atteso ieri in Consiglio dei Ministri un decreto legge che avrebbe dovuto prorogare cinque scadenze tributarie, in particolare:
- il 730 (con una proroga dell'invio dal 7 al 22 luglio);
- la riammissione alle rate per chi è decaduto da un piano di rientro a seguito di acquiescenza o adesione all’accertamento, definizione del processo verbale di constatazione (pvc) o dell’invito al contraddittorio (con una proroga dal 31 maggio al 31 ottobre 2016);
- il debutto della sentenza esecutiva nel contenzioso tributario (con una proroga del termine dal 1° giugno al 1° settembre 2016);
- la proroga a fine anno dell’affidamento a Equitalia della riscossione degli oltre 6.500 Comuni in scadenza il prossimo 30 giugno;
- per le imprese, lo slittamento dal 30 settembre al 30 novembre 2016 per lo scioglimento agevolato delle società di comodo e delle altre società e per l’assegnazione dei beni ai soci (misure contenute nella legge di Stabilità 2016).
Le proroghe, tuttavia, sono rimaste tutte in stand by. L'unica conferma di proroga riguarda per ora l'invio del 730, il cui termine dovrebbe slittare dal 7 luglio al 22 luglio. Il Dpcm è stato firmato dal presidente del Consiglio e attende solo la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale».
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