In una risposta al question time di ieri in commissione Finanze alla Camera, il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, ha affermato che l’effettuazione di opere murarie nell’ambito di un ampliamento dell’edificio rientrano nel campo di applicazione del reverse charge. L’Agenzia delle Entrate ribadisce che tale fattispecie rientra nella nozione di completamento degli edifici, che rappresenta una nuova ipotesi di applicazione della inversione contabile con effetto dal 1° gennaio 2015 in tutti i casi in cui il committente sia un soggetto passivo dell’Iva. La fattispecie del completamento degli edifici non trova una definizione nel Testo unico per l’edilizia (Dpr 380/2001). Sulla base della circolare 14/E/2015 sono stati individuati i codici di attività secondo la classificazione Ateco 2007 rientranti nella fattispecie di completamento degli edifici fra i quali codici è compreso anche il 43.39.01 "attività non specializzate di lavori edili", nella quale sono classificati anche "Altri lavori di costruzione e installazione non classificati altrove". Ne consegue, pertanto, che attenendosi ai predetti criteri, qualora l’attività rientri nel codice 43.39.01, si applica l’inversione contabile.