La proroga di 10 - 15 giorni tanto richiesta dai medici per l'invio dei dati delle spese sanitarie al STS è al vaglio dei tecnici delle Entrate, che però non possono non tenere conto di una conseguente proroga del diritto di opposizione del contribuente e dei ritardi nella precompilata. Con un comunicato stampa di ieri 20 gennaio 2016, infatti, l'Agenzia delle Entrate ha precisato che, durante l'audizione in Commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria tenutasi sempre ieri sull'utilizzo dei dati nell'Anagrafe, il Direttore dell’Agenzia, Rossella Orlandi, nel rappresentare le difficoltà insite in una proroga all’invio dei dati delle spese sanitarie, ha evidenziato come, ai fini della tutela della privacy in una materia così delicata, è stato previsto nell’ambito del tavolo di lavoro condiviso con il Garante, un sistema di opposizione da parte dei cittadini all’utilizzo dei dati, che dura 30 giorni.
Pertanto, ad una proroga all’invio dei dati dovrebbe conseguire un rinvio del termine per l’esercizio dell’opposizione. Ciò sposterebbe in avanti il giorno a partire dal quale i dati possono essere elaborati e utilizzati ai fini della precompilata. Infatti, con lo slittamento a metà febbraio del termine iniziale del diritto di opposizione, questa operazione di inibizione si concluderebbe solo a metà marzo, forse troppo tardi per consentire a Sogei l’elaborazione del 730 precompilato. Questo tipo di soluzione è al vaglio dei tecnici delle Entrate, al fine di contemperare le esigenze operative dei soggetti coinvolti nell’invio con il diritto dei cittadini al legittimo rispetto della tempistica nella predisposizione della dichiarazione precompilata.
La Orlandi ha, inoltre, segnalato che le spese farmaceutiche potrebbero non entrare nella dichiarazione precompilata 2016 in quanto esiste un problema con le farmacie: nonostante le regole fissate dalla legge, alcuni farmacisti hanno equivocato sul termine di invio dei dati delle spese sostenute dai contribuenti e per questo non hanno conservato una parte degli scontrini. Ora, ha spiegato la Orlandi, c’è una difficoltà oggettiva della categoria a recuperare queste informazioni, la memoria è stata cancellata ed i dati per riconoscere le detrazioni a dipendenti e pensionati sono irrecuperabili.
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