Nel capitolo fiscale della prossima Legge di Stabilità 2016 troverà posto la cosiddetta "digital tax", che ha lo scopo di far pagare ai colossi dell’”economia digitale” (Google, Twitter, Facebook, ad esempio) le imposte nel Paese in cui operano. La misura era stata annunciata dal premier con decorrenza dal 2017, ma potrebbe essere anticipata al prossimo anno con un gettito stimato tra i 2 ed i 3 miliardi di euro, per finanziare "importanti misure di riduzione del prelievo fiscale su lavoratori, imprese e famiglie italiane" (quali, la cancellazione della Tasi e dell'Imu per tutte le abitazioni principali). Ad annunciarlo è stato ieri il Sottosegretario all'Economia Zanetti in una nota, spiegando che si tratterebbe di una "misura antielusiva e non una nuova tassa", in quanto prevede l'applicazione di una ritenuta del 25% su tutte le transazioni online o, in alternativa, l'individuazione nel nostro Paese di una stabile organizzazione delle società che operano sulla rete e con la tassazione Ires applicata in Italia.