Ieri, 24 agosto 2015, il Cicr (Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio) ha posto in pubblica consultazione una proposta di delibera per risolvere il problema dell'anatocismo bancario. L'intervento del Cicr era stato richiesto proprio con la legge di stabilità 147/2013, per stabilire le modalità e i criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell'esercizio dell'attività bancaria. Nel frattempo, in attesa di questa decisione, le banche hanno continuato ad applicare la vecchia disciplina, la cui incertezza ha alimentato il contenzioso con i clienti. La soluzione proposta dal Cicr cerca di assicurare un equilibrio di interessi tra intermediari e clienti. Da un lato, infatti, prevede che non sarà più possibile capitalizzare gli interessi con cadenza inferiore all'anno, sia per la raccolta, sia per gli impieghi. Questo assicurerà una maggiore trasparenza delle condizioni economiche che si tradurrà in vantaggi per il sistema finanziario nel suo complesso. Dall'altro lato viene introdotto un periodo di inesigibilità minimo di 60 giorni, decorso il quale gli interessi perdono la loro natura e diventano capitale. La delibera dovrebbe applicarsi a partire dagli interessi maturati dal 1° gennaio 2016, e prevede l'adeguamento dei contratti in corso entro il 31.12.2015.