Il decreto attuativo relativo al credito d'imposta ricerca e sviluppo ha finalmente ricevuto la firma e la “bollinatura” della Corte dei conti lo scorso 13 luglio. In tal modo, si è concluso l'iter per la piena operatività del credito d’imposta R&S come riscritto dall’ultima legge di Stabilità. Si tratta del decreto attuativo del 27 maggio 2015, pubblicato ieri sul sito del Mef e che ora attende la sola pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale». Da quel momento, il credito sarà operativo, almeno fino al 31.12.2019. Nella relazione illustrativa al decreto si conferma la natura «temporanea» del bonus. L’agevolazione è pari al 25% (o al 50%) di determinate spese per attività di ricerca e sviluppo, sostenute in eccedenza rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi d’imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015 (per le imprese in attività da meno di tre anni, la media degli investimenti deve essere calcolata sul minor periodo a decorrere dalla costituzione). Per le spese relative al personale altamente qualificato e per le attività di ricerca e sviluppo demandata a terzi, l’agevolazione è del 50 per cento. Le spese ammissibili sono quelle relative al personale altamente qualificato impiegato nell’attività di R&S, alle quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, di costo non inferiore a 2.000 euro, ai contratti di ricerca stipulati con Università e organismi di ricerca e alle competenze tecniche e privative industriali specifiche.