Dopo le prime indicazioni contenute nella circolare n. 10/E dello scorso marzo, l’Agenzia delle Entrate ha fornito, con la circolare n. 27/E/2015 di ieri, ulteriori precisazioni sulla disciplina della voluntary disclosure introdotta dalla Legge n. 186/2014 in materia di emersione e rientro di capitali illecitamente detenuti all’estero. Nella circolare vengono fornite le risposte ai quesiti presentati dai professionisti e dalla stampa specializzata in tema di collaborazione volontaria. Tra le altre cose, viene precisato che è possibile far emergere anche attività conservate nelle cassette di sicurezza. Per i contribuenti che, ad esempio, hanno presentato la dichiarazione per il 2009, non rileva ai fini della procedura di collaborazione volontaria nazionale il denaro contenuto in una cassetta di sicurezza che non sia mai stata aperta dopo il 31 dicembre di quell’anno. Invece, nell’ipotesi in cui il denaro era già detenuto in un Paese black list in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale, in un periodo d’imposta per il quale non è decaduta la contestazione delle violazioni, questo dovrà essere indicato nella relazione di accompagnamento della procedura di collaborazione volontaria internazionale.