Il D. lgs. n. 81/2015 del Jobs Act sui nuovi contratti prevede modifiche nel criterio di conteggio dei lavoratori a tempo determinato ai fini civilistici e contributivi . In pratica i lavoratori con contratto a tempo determinato non saranno conteggiati per unita ma con una media tra tutti i contratti a termine degli ultimi due anni . Questo criterio era già stato inserito nella legge 97/2013 ma tale computo valeva solo ai fini delle attività sindacali in azienda . Ora invece l’art. 27 del Dlgs 81 estende il sistema anche ai fini civilistici che contributivo/previdenziali. Il sistema di computo prevede la somma dei mesi di lavoro di tutti i dipendenti a termine diviso per 24 (il numero dei mesi degli ultimi due anni) con il risultato arrotondato all’unità .
Ciò porta rilevanti conseguenze ad esempio sugli obblighi relativi alla sicurezza in azienda e in termini di accesso a fondi solidarietà , apprendistato, cioè a tutte le previsioni di legge collegate alle dimensioni aziendali . Ad esempio le aziende di piccoli dimensioni che con questo sistema scendessero sotto la quota di 15 dipendenti nell’industria o 50 nel commercio, si vedranno negato l'accesso a CIGS e mobilità.