Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, presenterà mercoledì prossimo alla relazione annuale dell’Istituto di Previdenza la proposta per aumentare la flessibilità in uscita dal mondo lavorativo. In caso di uscita anticipata volontaria l’assegno di pensione dovrebbe essere calcolato tutto con il metodo contributivo e si potrebbe ottenere, come succede per le donne lavoratrici, a 57 e 58 anni, rispettivamente per le dipendenti e per le autonome, con almeno 35 anni di contributi.
Boeri ha bocciato come troppo onerose sia l’opzione 100 (la quota formata da età e anni di contribuzione ) che l’ipotesi studiata dall’ex ministro Damiano che prevedeva 62 anni di età e 35 di contributi, con una penalizzazione progressiva della pensione del 2% annuo fino ad un massimo dell’8% . Per giovedi 9 luglio è previsto un confronto sul tema tra il presidente Boeri e i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.