Se a fine 2014 si era assistito ad una "corsa" all'apertura della partita Iva per poter beneficiare del vecchio regime dei minimi con aliquota al 5% (grazie alla clausola di salvaguardia), a gennaio 2015 si è registrata una riduzione di quasi il 30% delle nuove aperture rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. Secondo i dati forniti ieri, 10 marzo 2015, dall'osservatorio del dipartimento delle Finanze, quasi una neoattività su cinque ha adottato il nuovo regime forfettario introdotto dalla legge di stabilità 2015. Complice il fatto, probabilmente, che il regime dei minimi è stato prorogato di un anno con la conversione in legge del decreto Milleproroghe, in vigore dal 1° marzo. Tra l'altro per chi iniziava l'attività la scelta per il forfetario, in assenza di una modifica nella modulistica, andava effettuata barrando la casella dei vecchi minimi. Poiché ci sono trenta giorni di tempo per comunicare al fisco l'inizio attività, alcuni avranno utilizzato questo tempo "supplementare" per poter scegliere ancora il regime dei minimi al 5%. D'altronde in questi casi è il comportamento concludente a fare la differenza, ossia l'indicazione nella prima fattura della diversa normativa che consente l'esenzione Iva. Si tratta però di un'informazione che non è censita dall'osservatorio del dipartimento delle Finanze.