News Pubblicata il 25/02/2015

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Contanti, smentita l'imposta proporzionale sui versamenti in banca superiori a 200 euro

La nuova strategia del Governo per combattere l'evasione fiscale punta ad incentivare l'utilizzo del Pos e la fattura elettronica, come avviene già in altri Paesi europei



Dopo le anticipazioni della stampa specializzata su una possibile imposta proporzionale sui versamenti giornalieri allo sportello superiori a 200 euro, il Governo smentisce tali voci e afferma che anzi l’obiettivo è riportare i limiti per l’uso del contante al livello europeo, alzandoli da 1.000 a 3.000 euro. Dopotutto, all’estero il tetto al contante è mediamente più elevato che in Italia – o addirittura assente, come in Germania – ma i pagamenti elettronici sono molto più frequenti che in Italia. Ed infatti è proprio sullo sviluppo dei pagamenti elettronici che il Governo intende puntare, in quanto nel momento in cui una transazione viene “tracciata”, per esempio con una fattura elettronica o uno scontrino immediatamente visibile al Fisco, l’eventuale incasso in contanti non dovrebbe creare problemi. Non è un caso che il premier Renzi abbia condizionato l’aumento della soglia a 3.000 euro al varo del decreto delegato sulla fattura elettronica, che dovrebbe accogliere anche incentivi alla fatturazione online ed un credito d’imposta fino a 100 euro per aggiornare o acquistare i nuovi registratori di cassa da collegare in rete con il Fisco. La stessa delega fiscale, all’articolo 9, non fa leva su divieti, ma su «disincentivi all’utilizzo del contante» e su incentivi per la moneta elettronica e la fatturazione elettronica, oltre che sul potenziamento dei sistemi di tracciabilità dei pagamenti.

Fonte: Il Sole 24 Ore



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