Confedilizia, per ridare ossigeno al settore immobiliare e all'intera economia, ha lanciato in questi giorni la proposta di ridurre i moltiplicatori catastali utili per il calcolo delle rendite valide per l'applicazione dell'Imu e della Tasi. La proposta sembra trovare consenso in Parlamento sia tra le forze di Governo, sia tra quelle di opposizione. Nello studio della Confederazione italiana proprietà edilizia si evidenzia come dal 2012, con la manovra Monti, i moltiplicatori siano aumentati del 60% per la maggior parte degli immobili rispetto a quelli validi ai fini Ici. Secondo Confedilizia, una riduzione del 3% dei moltiplicatori in vigore dal 2012 porterebbe a un minor gettito di appena 7-800 milioni di euro, che sarebbe comunque contenuto rispetto agli effetti che questa operazione avrebbe sul piano sociale per proprietari e inquilini e sul piano dell'emergenza casa.