La Corte di Cassazione, con la sentenza 15 luglio 2014, n. 16183, ha affermato un importante principio di diritto secondo il quale la presentazione da parte delle società di comodo dell'istanza di interpello disapplicativo (ai sensi dell'articolo 37-bis, comma 8 del Dpr 600/1973) non costituisce un obbligo ai fini del superamento della presunzione, che può essere comunque ottenuto in sede giurisdizionale. Il principio affermato potrà far superare le resistenze di alcuni uffici su una posizione che l'Agenzia, a livello centrale, ha già abbandonato da qualche anno.