Il Ministro dell'Economia, con una risposta fornita ieri ad un'interrogazione parlamentare in commissione Finanze alla Camera, ha precisato che Equitalia può procedere alle espropriazioni sulle prime case se tali procedure sono state avviate fino al 22 giugno 2013, data di entrata in vigore del "Decreto del fare" (D.L. n. 69/2013). Tale decreto ha inibito ad Equitalia di procedere all'espropriazione se l'immobile è l'unico di proprietà del debitore, a condizione che sia adibito ad uso abitativo e vi risieda anagraficamente e non si tratti di abitazioni di lusso e di quelli classificati nelle categorie catastali A/8 e A/9 (villini e ville), e anche di procedere all'espropriazione degli altri immobili che non siano abitazione principale se il debito da riscuotere non supera i 120.000 euro e se non è stata prima iscritta ipoteca o non sono passati almeno sei mesi dall'iscrizione senza che l'importo dovuto non sia stato effettivamente pagato. Come chiarito ora dal Ministro dell'Economia, tali garanzie previste dal Decreto del fare si applicano solo dal momento di effettiva vigenza delle norme più favorevoli al contribuente, mentre sono validi i "vecchi" pignoramenti.
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