Il Garante della Privacy, dopo quattro mesi di istruttoria, ha dato il via libera al nuovo redditometro 2.0, ma ha posto una serie di condizioni di cui l'Amministrazione finanziaria dovrà tenere conto prima di far partire i 35.000 controlli programmati. Una delle maggiori criticità dello strumento di accertamento contestate è il ricorso alle spese medie Istat, che ora il Garante chiede che non vengano utilizzate. Il Garante ha poi chiesto alle Entrate di prestare particolare attenzione alla qualità e all'esattezza dei dati con riguardo alla composizione della famiglia, per evitare eventuali differenze tra famiglia fiscale e famiglia anagrafica. Il Garante ha chiesto, infine, che venga specificato al contribuente quali informazioni sono obbligatorie da fornire e quali invece sono facoltative nella richiesta di chiarimenti con l'invito al contraddittorio e di inserire nella dichiarazione dei redditi l'informativa che i dati riportati nel modello potranno essere utilizzati per il redditometro.