La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 39425 del 24 settembre scorso, ha affermato che la casa coniugale dell’indagato per frode fiscale può essere soggetta a sequestro preventivo, anche se si tratta di bene personale assegnato al coniuge legalmente separato. Non rileva, a tal fine, invocare che l’abitazione dell’indagato non poteva essere sottoposta a confisca perché assegnata alla ex moglie a finalità alimentari, come oggetto del diritto al mantenimento.
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