La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21103 del 16 maggio, ha affermato la legittimità del sequestro probatorio di apparecchiature e supporti informatici (es.: computer, pen drive), qualora venga ravvisata l’ipotesi del reato di dichiarazione fiscale infedele al fine di evadere le imposte. Ciò avviene, ad esempio, come nel caso sottoposto all'esame dei giudici, quando venga riscontrato il periculum di un’eventuale cancellazione, a opera del contribuente, di file tramite i quali la Guardia di finanza abbia ricostruito un ingente tenore reddituale nascosto al Fisco.
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