Secondo i giudici della Corte di Cassazione, sentenza n. 10777 del 10 maggio 2013, l'attività svolta sotto forma di impresa familiare è soggetta all'Irap. Si tratta del primo pronunciamento della Corte di Cassazione su questa particolare tipologia di impresa. Il collaboratore familiare (o anche il semplice coadiuvante), che spesso affianca l'imprenditore individuale, è, infatti, da assimilare al dipendente o al collaboratore a progetto, qualificando in tal modo il presupposto dell'autonoma organizzazione che fa scattare l'Irap, in quanto si produce valore aggiunto in più rispetto a quello conseguibile con l'apporto lavorativo del solo titolare dell'impresa.