La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6203 del 12 marzo 2013, ha affermato che la detrazione IVA relativa ad una fattura per consulenza ricevuta può essere negata dall’Amministrazione finanziaria in assenza di un contratto scritto con il professionista. La fattura relativa all'attività di consulenza, infatti, può essere ritenuta falsa dal Fisco, negando la detrazione ai fini Iva, nei casi in cui il contribuente si limiti a produrre, come prova dell’avvenuta prestazione, documenti generici in luogo di un contratto scritto. L’assenza di prove certe, nel generare presunzioni a favore dell’Amministrazione, per quanto semplici, legittima una rettifica del dichiarato, con inversione dell’onere della prova a carico del contribuente.
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