Saranno 3.200, contro le 2.000 dello scorso anno, le grandi imprese (con fatturati superiori a 100 milioni di Euro) che saranno monitorate dal Fisco. Le imprese di medie dimensioni saranno prima mappate con l’aiuto di un Radar, e poi verranno stilati dei risk score in base a precisi indici di pericolosità quali ad esempio: l’assenza di controlli negli ultimi 4 anni, la presenza di perdite sistemiche o di redditività più bassa rispetto alla media della categoria economica su almeno 2 anni e il rischio evasione in materia di Iva. In ogni caso saranno necessari controlli su almeno 1/5 della categoria, in sinergia con la Guardia di Finanza. Per le imprese minori e i lavoratori autonomi si punta ad intercettare i corrispettivi non registrati con l’estensione delle indagini finanziarie. Mentre per le persone fisiche ci si concentrerà sui soggetti presenti in ogni provincia che possiedono un patrimonio mobiliare e immobiliare che supera i 5 milioni di Euro.
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