Con la Sentenza n. 24231 del 18.11.2011 la Corte di Cassazione stabilisce che se il contribuente emette fatture per operazioni inesistenti non può accedere alla procedura di regolarizzazione dell’IVA indebitamente fatturata, tramite il ricorso alle note di variazione, a meno che non dimostra la sua buona fede o l’eliminazione, in tempo utile, del rischio di perdite di gettito erariale. Si tratta, in tal caso, di frode fiscale, e non di mera elusione, invocabile con l'istituto dell'abuso del diritto.
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