La Corte costituzionale, con la sentenza n. 247 depositata il 25 luglio scorso, ha chiarito che è costituzionalmente legittima la norma che prevede il raddoppio dei termini di accertamento tributario in presenza di violazioni che comportano l’obbligo di denuncia, ai sensi dell’articolo 331 del codice di procedura penale per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74. Con questa decisione si è eliminato qualsiasi dubbio sulla legittimità del 2° comma dell’articolo 57, del Dpr 26 ottobre 1972, n. 633, e del comma 26, articolo 37, del Dl 4 luglio 2006, n. 223, convertito dalla legge, n. 2482006, in vigore dal 4 luglio 2006.
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