È legittimo l’accertamento induttivo nei confronti di un ristoratore basato sul consumo di farina. Con l’ordinanza n. 15580 del 14 luglio 2011, la Corte di cassazione ha, infatti, stabilito che la quantità di materia prima usata da piccoli artigiani e commercianti può essere un indice importante per il Fisco. La Corte legittima, quindi, dopo il “tovagliometro” e “bottigliometro” anche il “farinometro” come strumento valido di controllo indiretto dei ricavi.
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