Con la sentenza n. 27735 del 16 luglio 2010, la Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità amministrativa e penale nei confronti di un dirigente e della società da lui diretta. Nella fattispecie, secondo i giudici l’accusa di corruzione ai vertici dell’azienda fa scattare la responsabilità amministrativa e penale dell’ente. Il reato commesso dal manager nell’interesse della società va, infatti, considerato “proprio” di quest’ultima: la persona fisica che opera nell’ambito delle sue competenze societarie a vantaggio dell’ente agisce come organo e non come soggetto da questo distinto.
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