La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 39176 della Terza Sezione Penale, depositata in data 20 Ottobre 2008, ha stabilito che il reato di dichiarazione dei redditi fraudolenta (a causa dell’utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti) è integrato da ogni dichiarazione nella quale la documentazione viene utilizzata. La Corte di Cassazione si è poi concentrata sul danno erariale prodotto, definito come la logica conseguenza di ogni indicazione, nella dichiarazioni dei redditi e nelle dichiarazioni Iva, di componenti passive fittizie riguardanti quote di ammortamento per l’acquisto di cespiti strumentali non corrispondenti ad operazioni reali.
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