La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23690 del 15 Novembre, ha stabilito che l’uso dei dati acquisiti negli accertamenti bancari non è subordinato alla prova che il contribuente eserciti attività di impresa. Piuttosto i movimenti e le scritture dei conti correnti possono far emergere una attività occulta (di lavoro autonomo o di impresa) e servono a quantificare il reddito non dichiarato, anche se il conto ha un saldo negativo. Secondo i giudici di merito di primo e secondo grado l’accertamento era invece infondato perché basato su movimenti bancari con saldo negativo.
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