La Corte di Cassazione è intervenuta ieri con due sentenze, la numero 22938 e 22936 in tema di accertamento. Con la prima sentenza si stabilisce che l’accertamento non può basarsi unicamente su una variabile “sospetta”, con conseguente onere della prova a carico del contribuente; tale variabile deve essere accompagnata da ulteriori altri elementi di segno uguale. Con la seconda sentenza sopraccitata si ribadisce che l’accertamento sintetico del reddito può avvenire anche nell’ipotesi di presentazione di una dichiarazione dei redditi apparentemente corretta.
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