Pubblichiamo la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018 (NaDef) 2018), che è stata presentata alle Camere.
La NADEF aggiorna le previsioni economiche e gli obiettivi di finanza pubblica in relazione alle maggiori e più stabili informazioni disponibili sugli andamenti macroeconomici.
Ai sensi della legge 243 del 2012, il governo ha trasmesso al Parlamento, dopo aver informato la Commissione europea sul nuovo percorso di finanza pubblica, anche la relazione con la quale chiede l’autorizzazione a discostarsi temporaneamente dall’obiettivo programmatico.
La versione definitiva della Nota di aggiornamento al Def dovrà essere approvata dai due rami del Parlamento prima del varo del ddl di bilancio. La crescita del PIL nel 2019 scende dall’1,4 previsto dal Def allo 0,9%, nel 2020 dall’1,3 all’1,1% e nel 2021 dall’1,2 all’1,1%.
12 Disegni di legge collegati conterranno tutte le misure annunciate dai 5 Stelle, tra cui il reddito di cittadinanza.
La Nota d'aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018 dovrà essere approvata dalle Camere prima della legge di bilancio, dunque prima del 20 ottobre.
La crescita del PIL prevista per il 2019 scende dall’1,4 del DEF allo 0,9 per cento, nel 2020 dall’1,3 all’1,1 per cento e nel 2021 dall’1,2 all’1,1 per cento.
L'indebitamento netto è fissato al 2,4 per cento del PIL nel 2019, al 2,1 per cento nel 2020 e all’1,8 per cento nel 2021, in coerenza con un obiettivo di saldo strutturale costante al -1,7 per cento del PIL in ciascuno degli anni del triennio 2019-2021.
Tra le principali linee di intervento:
La Nota di Aggiornamento del DEF di quest’anno riveste particolare importanza in quanto si tratta del primo documento di programmazione economica del nuovo Governo ed essa viene presentata in una fase di cambiamento nelle relazioni economiche e politiche a livello internazionale, accompagnato da segnali di rallentamento della crescita economica e del commercio mondiale.
Il Contratto firmato dai leader della coalizione di Governo formula ambiziosi obiettivi in campo economico e sociale, dall’inclusione al welfare, dalla tassazione all’immigrazione. Vi è inoltre una pressante esigenza di conseguire una crescita più sostenuta dell’economia e dell’occupazione e di chiudere il divario di crescita che l’Italia ha registrato nei confronti del resto d’Europa nell’ultimo decennio.
L’obiettivo primario della politica economica del Governo è di promuovere una ripresa vigorosa dell’economia italiana, puntando su un incremento adeguato della produttività del sistema paese e del suo potenziale di crescita e, allo stesso tempo, di conseguire una maggiore resilienza rispetto alla congiuntura e al peggioramento del quadro economico internazionale.
La strategia di politica economica del Governo è quindi quella di affrontare efficacemente questi problemi ponendosi l’obiettivo di ridurre sensibilmente entro i primi due anni della legislatura il divario di crescita rispetto all’eurozona e in tal modo assicurare la diminuzione costante del rapporto debito/PIL in direzione dell’obiettivo stabilito dai trattati europei.