Nel corso degli ultimi anni, soprattutto dopo la sua generalizzazione ad opera dello Statuto dei diritti del contribuente (articolo 11 della legge 27 luglio 2000, n. 212), l’istituto dell’interpello ha avuto un notevole sviluppo, consistente nel progressivo ampliamento delle tipologie di interpello ed, in particolare, delle fattispecie sostanziali per le quali, a diversi fini, è possibile o doveroso presentare istanza all’Amministrazione finanziaria.
Il potenziamento dell’interpello, finalizzato nelle intenzioni del legislatore a rendere attuale il principio di collaborazione tra fisco e contribuente, in linea generale, ha contribuito a rendere più chiaro il quadro normativo, offrendo un valido supporto nell’applicazione delle norme tributarie.
Tuttavia non può sottacersi che lo sviluppo dell’istituto, per i motivi che saranno analizzati in seguito, ha prodotto nel tempo effetti non sempre adeguati agli obiettivi ed alle finalità per le quali esso è stato introdotto dal legislatore.
Pertanto, con la presente circolare si forniscono gli opportuni chiarimenti al riguardo; in particolare, la prima parte è dedicata alla sintesi delle principali istruzioni contenute nei documenti di prassi vigenti, al fine di fornire un quadro complessivo delle regole applicabili, mentre la seconda parte illustra le nuove istruzioni concernenti la trattazione di tutte le istanze di interpello.
INDICE:
1 Premessa
PARTE PRIMA - LE ISTRUZIONI VIGENTI IN TEMA DI TRATTAZIONE DELLE ISTANZE DI INTERPELLO
2 Classificazione delle istanze di interpello
2.1 Interpello ordinario (articolo 11 della legge 212 del 2000 e DM 26 aprile 2001, n. 209)
2.2 Interpello ordinario: istanze CFC (articoli 167 e 168 del TUIR e DM 21 novembre 2001, n. 429)
3 Interpello antielusivo (articolo 21 legge n. 413 del 1991)
4 Interpello disapplicativo (articolo 37-bis, comma 8, del dPR n. 600 del 1973 e DM 19 giugno 1998, n. 259)
PARTE SECONDA - NUOVE ISTRUZIONI SULLA TRATTAZIONE DELLE ISTANZE DI INTERPELLO
5 Le istanze di interpello inammissibili
5.1 La definizione del caso concreto (e personale)
5.2 La preventività delle istanze di interpello
6 Le richieste di documentazione integrativa
7 Interpelli presentati dalle imprese di più rilevante dimensione
8 I riflessi della risposta all’interpello sulle fasi successive di controllo e contenzioso
9 Gli interpelli per la definizione dell’aliquota Iva applicabile
10 La pubblicita’ delle risposte rese in sede di interpello