Le attività di prevenzione e contrasto dell’evasione da sviluppare nel corrente anno devono innanzitutto perseguire due obiettivi strategici:
- consolidare gli importanti risultati ottenuti nel corso del 2009, in termini di impegno operativo;
- migliorare ulteriormente, rispetto al 2009, l’efficacia delle varie linee di attività di controllo, sia in termini di recupero di evasione pregressa che di prevenzione dell’evasione in atto e futura.
Il numero complessivo degli interventi, relativi alle diverse tipologie di controllo, eseguiti dall’Agenzia nel 2009, si è infatti attestato su valori particolarmente elevati.
Considerati gli importanti volumi di attività parallelamente sviluppati dalla Guardia di Finanza, la capillarità dell’azione di controllo ha quindi raggiunto livelli più che adeguati al contrasto dei fenomeni più diffusi di evasione fiscale, oltre che coerenti con l’entità delle risorse umane a disposizione dell’Agenzia.
Gli obiettivi quantitativi per il 2010 sono stati pertanto calibrati in termini sostanzialmente analoghi a quelli raggiunti nel 2009: essi vanno assicurati puntando al miglioramento dei risultati ottenibili dalle singole attività di controllo, più che ad un mero incremento numerico delle medesime attività fine a sé stesso.
Tale miglioramento si traduce di fatto, per gli accertamenti, nell’aumento dell’importo mediano delle imposte o maggiori imposte accertate e, soprattutto, definite.
Sia il consolidamento dei risultati quantitativi, sia il miglioramento di quelli qualitativi possono essere raggiunti sfruttando al massimo le sinergie operative garantite dalla riorganizzazione del dispositivo di contrasto dell’evasione, avviata lo scorso anno ed in fase di completamento.
Dalla gestione delle attività di controllo a livello provinciale è atteso un impulso decisivo alla compiuta individuazione dei rischi di evasione esistenti nella Provincia per le diverse macro-tipologie di contribuenti (eccezion fatta per i “grandi contribuenti”) ed alla conseguente assunzione di tutte le iniziative operative necessarie per recuperare in modo sempre più significativo quote di evasione pregressa ed aumentare l’efficacia dissuasiva che rappresenta la principale finalità dell’azione di controllo.
Quanto alla analisi di rischio, nel ribadirne l’essenziale importanza, si evidenzia come la stessa viene realizzata sotto la diretta responsabilità del Direttore provinciale, il quale è tenuto, mediante il supporto dell’apposita struttura di staff, ad una conoscenza approfondita della realtà fiscale della Provincia, tale da consentirgli di intercettare tutte le situazioni a maggior rischio di evasione nei cui confronti indirizzare i controlli.
Quanto alle iniziative operative, si richiamano gli indirizzi forniti con la circolare n. 13/E del 2009 che rimangono tutti sostanzialmente confermati, con le implementazioni nel seguito evidenziate con il consueto, distinto riguardo:
- alle attività di controllo fiscale destinate, in modo specifico, alle diverse macrotipologie di contribuenti e che quindi integrano nel loro complesso la peculiare strategia da adottare per ridurre i rischi di evasione/elusione che caratterizzano ciascuna delle dette macro-tipologie (Attività specifiche);
- alle attività che per loro natura non possono specificamente riferirsi alle suddette macro-tipologie di contribuenti, ma le riguardano tutte “trasversalmente”, in modo più o meno marcato (Attività trasversali).
INDICE:
1. PREMESSA
2. ATTIVITÀ SPECIFICHE
2.1 GRANDI CONTRIBUENTI
2.2 IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI
2.3 IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI
2.4 ENTI NON COMMERCIALI
2.5 PERSONE FISICHE
3. ATTIVITÀ TRASVERSALI
3.1 ATTIVITÀ IN MATERIA DI ANTIFRODE
3.2 ATTIVITÀ DI CONTRASTO ALLA EVASIONE INTERNAZIONALE
3.3 ATTIVITÀ A PROIEZIONE INTERNAZIONALE
3.4 ATTIVITÀ RELATIVE AD ALTRI TRIBUTI INDIRETTI DIVERSI DALL’IVA
3.5 ATTIVITÀ IN MATERIA DI RISCOSSIONE
4. PIANIFICAZIONE E CONSUNTIVAZIONE
5. OBIETTIVO MONETARIO 2010