L’interpello in esame si riferisce in particolar modo a quei consorzi con attività esterna, costituiti tra imprese italiane per la conclusione di un contratto di appalto avente ad oggetto la realizzazione di un opera situata all’estero. L’Agenzia dopo aver riportato alcuni chiarimenti riguardanti la natura e la disciplina civilistica dei consorzi, afferma che le imposte estere si riferiscono al reddito derivante dalle attività poste in essere dalle consorziate per dare esecuzione concreta al contratto di appalto concluso dal consorzio, tale reddito si produce direttamente in capo alle imprese consorziate e pertanto concorre alla formazione del reddito complessivo delle stesse.
Di conseguenza è corretto sostenere che il credito per le imposte pagate all'estero dal consorzio spetti alle imprese consorziate in proporzione alla loro quota di partecipazione agli utili.