Il governo italiano ha approvato ieri sera il documento del piano triennale di bilancio che comprende anche la manovra 2025, definito serio e responsabile dal ministro Giorgetti. Il rapporto OCSE raccomandava ifatti grande prudenza nella gestione del bilancio statale pur accreditando l'economia italiana di una possibile crescita dello 0,8 % nel 2025, migliore della media europea che si ferma allo 0,7%.
Tra le questioni principali per la manovra vie era il tentativo di confermare nove misure chiave introdotte lo scorso anno, destinate a scadere il 31 dicembre 2024. Queste misure riguardano principalmente il sostegno ai lavoratori e alle famiglie, e la loro proroga o miglioramento richiede un ingente stanziamento di risorse (almeno 20/25 miliardi secondo le ultime stime).
Nell'ultimo vertice di maggioranza era emersa la novita di un possibile ulteriore taglio dell'IRPEF e di una soglia unica a 2000 euro per i fringe benefits dei dipendenti ( vedi ultimo paragrafo) ma nel comunicato governativo del 16 ottobre non c'è traccia
Oltre a queste misure, il governo sul delicato tema delle pensioni, con proposte contrastanti all'interno della maggioranza riconferma le misure dello scorso anno .
Vediamo di seguito i principali capitoli di spesa relativi alle misure per il lavoro dipendente e le famiglie.
Per le anticipazioni fiscali leggi: Legge di bilancio 2025: cosa contiene il DDL approvato.
L'articolo continua dopo la pubblicità
Le misure principali di sostegno ai redditi delle famiglie includono, ad oggi :
A queste voci vanno aggiunti i numerosi bonus edilizi, già in parte ridimensionati nel corso del 2024.
Leggi anche Bonus casa 2024: gli sconti in scadenza e quelli validi anche nel 2025
Ti consigliamo: Bonus casa 2024: guida pratica alle detrazioni (eBook)
Durante il meeting di Rimini, il ministro del lavoro Calderone era intervenuta cercando di rassicurare sul fatto che la prossima legge di bilancio , e il ddl lavoro in discussione in Commissione, saranno orientati a un rafforzamento della produttività, senza intaccare gli aiuti al potere di acquisto dei lavoratori messi in campo finora.
LAVORO
Da punto di vista dell'occupazione Calderone aveva evidenziato la necessità di agire sulle competenze per affrontare il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, annunciando il lancio della terza edizione del Fondo Nuove Competenze per l'inizio dell'autunno. Questo investimento mira a potenziare la formazione professionale, tecnica superiore e aziendale, valorizzando le esperienze dei distretti produttivi, soprattutto in un contesto demografico preoccupante. Infatti, entro il 2040, l'Italia potrebbe vedere una riduzione significativa della popolazione in età lavorativa, con un impatto negativo potenziale sul PIL.
Per mitigare questi effetti, Calderone afferma che il governo intende aumentare il tasso di occupazione dal 62% al 68%, puntando sull'inclusione di donne e giovani nel mercato del lavoro, riducendo il numero di NEET (giovani non impegnati nello studio, nel lavoro o nella formazione).
Per la produttività ha dichiarato che intende prorogare la riduzione dell'imposta sui premi di risultato al 5%.
WELFARE
In merito al welfare per le famiglie la titolare del dicastero del lavoro ha chiesto di riconfermare tutte le misure attualmente in vigore in particolare:
Ha inoltre sottolineato l'importanza di «sostenere la contrattazione collettiva e ancora di più quella di secondo livello, investire in welfare aziendale, in premialità, in fringe benefit», di fatto spostando quindi, parte della responsabilità dei sostegni ai lavoratori dallo Stato alle aziende.
Il 9 settembre si era svolto un vertice tra i responsabili della maggioranza di Governo che hanno dichiarato di condividere per la legge di bilancio 2025 il sostegno alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti con i redditi medio bassi . Il pacchetto di misure costa oltre 15 miliardi di euro.
Tra gli interventi principali ipotizzati
Come anticipato ai sindacati dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti qualche giorno fa, il comunicato governativo del 16 ottobre conferma , senza fornire dettagli:
Inoltre, è stato confermato l'impegno ad aumentare i fondi per la sanità per 3 miliardi e ad assicurare le risorse per i rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici.
Sul piano macroeconomico, il governo mira a ridurre il rapporto deficit/PIL sotto il 3% entro il 2026.