Il 26 luglio il Governo ha approvato il Decreto Correttivo con anche novità sui pagamenti degli avvisi bonari.
in Gazzetta Ufficiale n.108 del 5 agosto 2024 è stato pubblicato il D.lgs. 108/2024 in questione. Vediamo cosa si prevede per gli avvisi bonari.
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In particolare in merito agli avvisi bonari, dalle indiscrezioni e anticipazioni alla stampa si apprende che ci sarà più tempo per i pagamenti.
Per gli Avvisi bonari emessi dal 2025 ci sarà più tempo per le risposte dei contribuenti o per il pagamento.
Dal ricevimento della comunicazione, si allunga da 30 giorni a 60 giorni, il termine per pagare la prima rata, termine che decorre dal ricevimento dell'avviso stesso.
Per i pagamenti rateali il termine per il versamento della prima rata viene esteso da 30 a 60 giorni dal ricevimento dell’avviso bonario e viene fissato in 30 giorni dal ricevimento dell’avviso per le somme dovute a seguito della liquidazione dei redditi soggetti a tassazione separata.
Il termine per i versamenti relativi agli avvisi derivanti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni in caso di trasmissione telematica dell’invito agli intermediari passa a 90 giorni.
Secondo le norme attuali se il contribuente, dopo il ricevimento di un avviso non procede al pagamento o chiarisce le sue ragioni alla Amministrazione, entro il termine di 30 giorni, la stessa può avviare le procedure di riscossione per recuperare l’imposta, gli interessi e la sanzione.
La novità, pensata per garantire maggiore tempo e tutela ai contribuenti è stato fortemente voluta dai commercialisti. Il Consiglio nazionale dei commercialisti come ha sottolineato il presidente Elbano de Nuccio oltre ad andare incontro alle esigenze degli addetti ai lavori, risponde anche alle difficoltà lamentate più volte dalla categoria nel fissare appuntamenti per i propri clienti raggiunti da avvisi bonari presso le sedi territoriali dell’Agenzia.
Si spera che questa misura porti a decongestionare l’attività dell’amministrazione finanziaria e ad una più attenta valutazione da parte degli uffici delle ragioni dei contribuenti che non ritengono corretta la comunicazione di irregolarità ricevuta.