Il Ministero del Lavoro ha pubblicato sul proprio sito la relazione del Comitato scientifico per la valutazione del reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza e il rapporto di monitoraggio dell'impatto delle prestazioni per il periodo 2019 - 2023, effettuata tenendo conto della Raccomandazione del Consiglio Europeo del 30 gennaio 2023 “relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva” .
La relazione si basa sull'analisi dei dati di varie fonti statistiche (ISTAT, EUROMOD, INPS, ANPAL, ML) e analizza l'impatto dei sussidi e delle misure di politica attiva del lavoro e per l'inclusione sociale sulla platea delle famiglie e delle persone in condizioni di povertà assoluta, particolare attenzione ai beneficiari delle prestazioni.
Nel documento sono contenute anche alcune raccomandazioni per le istituzioni coinvolte, utili anche per valutare l'impatto dell'assegno di inclusione e del supporto alla formazione e al lavoro. Tra queste vi è la necessità di adeguare la soglia del reddito ISEE che consente di partecipare alle misure, tenendo conto dell'alto tasso di inflazione registrato negli ultimi anni.
Vediamo di seguito una breve sintesi della relazione.
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Sulla base dei dati forniti dall’Osservatorio Statistico dell’Inps hanno percepito il sussidio di integrazione al reddito nel periodo in cui è stato in vigore ovvero dal aprile 2019 a dicembre 2023:
Il numero medio delle mensilità percepite è di 26,4 per il RdC e di 32 per il PdC.
Circa un terzo dei beneficiari ha percepito il sussidio per l’intero periodo.
L’importo della spesa pubblica impegnata è superiore ai 34 miliardi di euro.
Nelle indagini effettuate dall’Istat, la quota delle famiglie in condizioni di povertà assoluta che hanno beneficiato delle prestazioni di sostegno al reddito raggiunge il massimo del 38% nel corso del 2021 (32,3% nel 2022), per una quota equivalente al 58,7% dei beneficiari delle misure (53,4% nel 2022). Si evidenzia la mancata partecipazione di un rilevante numero di famiglie povere, che deriva in parte dai criteri per la selezione dei beneficiari e di una quota dei percettori (il 46,6 nel 2022), che non riscontrano le condizioni di povertà sulla base dei criteri utilizzati dall’Istat.
Tra i motivi, probabilmente, le caratteristiche delle persone che risultano occupate negli ambiti professionali e nei settori che registrano tassi di irregolarità superiori di 3 volte alla media e con rapporti di lavoro di breve durata.
Le stime effettuate dall’Euromod confermano che l’Italia è tra i Paesi che prevedevano
L'erogazione di RDC e PDC risulta superiore alla media per
Al di sotto della media , quindi esclusi, sono risultati invece:
L’efficacia del Reddito di cittadinanza sulla platea dei bassi redditi è risultata più elevata nel corso della pandemia Covid (2020-2021) , con la fuoriuscita di circa 450 mila famiglie dalla condizione di povertà (circa 300mila nel 2022).
Metà della spesa erogata nel biennio, circa 8,3 miliardi di euro ha contribuito a ridurre
insieme alle altre misure erogate dallo Stato a favore dei bassi redditi, in particolare dell’Assegno Unico Universale.
Nel 2023, probabilmente per la ripresa dell’economia e dell’occupazione si è registrata una riduzione delle domande accolte
da 1,772 milioni del 2021
a 1,362 milioni del 2023.
Da registrare anche che nelle indagini dell’Istat l’impatto sulle persone e sui nuclei familiari in condizioni di povertà assoluta risulta limitato per le conseguenze della elevata crescita dei prezzi , molto superiore all’incremento dei redditi nominali.
MISURE DI POLITICA ATTIVA
Nei primi 3 anni di gestione le misure di politica attiva sono state limitate dalla debolezza dei servizi anche per l’interruzione delle attività intervenuta nel corso della pandemia da Covid-19.
A partire dalla seconda parte del 2021 sono aumentano le prese in carico da parte dei servizi sociali locali dei nuclei familiari.
Allo stato attuale mancano effettivi riscontri sull’entità delle misure adottate, sulla loro efficacia e sulle sanzioni relative alla mancata adesione dei beneficiari.
Alla luce delle valutazioni dei dati forniti dalle indagini statistiche e dal monitoraggio delle misure, il Comitato scientifico ha fornito le seguenti raccomandazioni utili anche per valutare l’impatto delle nuove misure (Assegno di inclusione e Supporto alla formazione e al lavoro):
Il presidente del comitato, Natale Forlani ha affermato che il reddito di cittadinanza ha consentito un significativo aumento del tasso di partecipazione rispetto al precedente Reddito di inclusione. Complessivamente però, il rapporto tra la spesa impegnata e i risultati ottenuti in termini di riduzione del numero delle persone povere e di efficacia delle misure di politica attiva del lavoro non sono soddisfacenti".
Le nuove misure introdotte dalla riforma, l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro consentono di rimediare alcune criticità del Reddito di cittadinanza rafforzando soprattutto il ruolo delle politiche attive , ma dovranno essere valutate anche per l’efficacia della riduzione della povertà.