21 maggio 2024, il Consiglio approva definitivamente la Legge sull’intelligenza artificiale.
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Si tratta della prima legge al mondo che tutela i diritti dei cittadini rispetto allo sviluppo tecnologico.
In base ai diversi livelli di rischio identificati, sono dettati obblighi sia ai fornitori che agli sviluppatori dei sistemi di Intelligenza Artificiale per tutelare i consumatori, i lavoratori e i cittadini.
Sono identificati sistemi di IA con rischio limitato che comportano livelli di trasparenza molto leggeri.
Vi sono poi sistemi di IA con livello di rischio alto, soggetti a una serie di requisiti e obblighi per ottenere l’accesso al mercato dell’UE.
La manipolazione cognitivo comportamentale e il punteggio sociale sono sistemi di intelligenza artificiale con rischi inaccettabili e saranno invece banditi dall’UE.
È vietato l’uso dell’intelligenza artificiale per la polizia predittiva basata sulla profilazione e sono altresì vietati sistemi che utilizzano dati biometrici per classificare le persone in base a categorie specifiche come razza, religione o orientamento sessuale.
La legge sull’intelligenza artificiale si occupa anche del modo in cui vengono utilizzati i modelli di intelligenza artificiale per scopi generali (GPAI). Quelli che non presentano rischi sistemici, saranno soggetti ad alcuni requisiti limitati, per esempio per quanto riguarda la trasparenza, ma quelli con rischi sistemici saranno sottoposti a regole più severe.
Per garantire una corretta applicazione, vengono istituiti diversi organi di governo:
La presidente del consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio al Summit di Seul sull’intelligenza artificiale, afferma come questa sia destinata ad incidere anche sugli scenari geopolitici e sugli equilibri attuali. Ciò è dovuto al fatto che chi la utilizza può ottenere un vantaggio competitivo non indifferente. Evitare quindi tensioni e conflitti è possibile costruendo insieme i meccanismi di governance globali.
Gestione del rischio, responsabilità e trasparenza sono gli obiettivi che Governi e imprese, pubblico e privato, devono porsi collaborando e alleandosi affinché l’intelligenza artificiale sia a misura d’uomo e abbia l’uomo come suo fine. L’intelligenza artificiale inciderà anche sul mondo del lavoro, dell’impresa e della produzione.
Queste in sintesi le dichiarazioni della Presidente del consiglio.
Il prossimo summit sull’intelligenza artificiale è previsto in Francia nel 2025.
Ricordiamo inoltre che in origine, il 21.04.2021, la Commissione Europea aveva presentato l’AI Act (Artificial Intelligence Act), il nuovo regolamento europeo che stabilisce regole armonizzate sull'intelligenza artificiale, e di recente il 13.03.2024, il Parlamento Europeo lo aveva approvato in larga maggioranza.
Dopo essere stato firmato dai presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio, l'atto legislativo sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed entrerà in vigore venti giorni dopo tale pubblicazione. Il nuovo regolamento si applicherà due anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche .
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