Con la circolare 64 del 7 maggio 2024 l'INPS fornisce le indicazioni sul riconoscimento della pensione ai superstiti in favore di nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti, come indicato dalla sentenza della Corte Costituzionale 9 febbraio - 5 aprile 2022, n. 88.
L'istituto ricorda che con la sentenza n. 88 del 9 febbraio - 5 aprile 2022, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 38 del decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1957, n. 818 nella parte in cui non include tra i destinatari diretti e immediati della pensione di reversibilità i nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti assicurati.
La Corte Costituzionale, in particolare, ha osservato che “nel quadro normativo risultante dalla richiamata sentenza n. 180 del 1999, il rapporto di parentela tra l’ascendente e il nipote maggiorenne, orfano e inabile al lavoro, subisce un trattamento irragionevolmente deteriore rispetto a quello con il nipote minorenne, con conseguente fondatezza della questione sollevata in riferimento all’art. 3 Cost. [...] È illogico, e ingiustamente discriminatorio, che i soli nipoti orfani maggiorenni e inabili al lavoro viventi a carico del de cuius siano esclusi dal godimento del trattamento pensionistico dello stesso, pur versando in una condizione di bisogno e di fragilità particolarmente accentuata: tant'è che ad essi è riconosciuto il medesimo trattamento di reversibilità in caso di sopravvivenza ai genitori, proprio perché non in grado di procurarsi un reddito a cagione della predetta condizione”.
Leggi per maggiori dettagli: Reversibilità pensione al nipote maggiorenne disabile: Testo Corte Cost. 88-2022
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L'istituto afferma nella circolare che "per effetto della predetta sentenza, i nipoti maggiorenni orfani riconosciuti inabili al lavoro e viventi a carico degli ascendenti sono inclusi tra i destinatari diretti e immediati della pensione ai superstiti"
Le condizioni necessarie sono dunque:
In caso di non convivenza va dimostrato il mantenimento abituale dell'erede da parte dell'ascendente.
Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del 2022, l'Istituto precisa che :
Il trattamento pensionistico verrà riconosciuto con l’ordinaria decorrenza, nei limiti della prescrizione e della decadenza.
Le pensioni liquidate in favore del coniuge e/o dei figli del dante causa aventi diritto ai sensi dell’articolo 22 della legge 21 luglio 1965, n. 903, e dell’articolo 1, comma 41, della legge 8 agosto 1995, n. 335, devono essere rideterminate, con conseguente modifica degli importi delle quote di pensione attualmente in pagamento, con effetto dalla decorrenza originaria, includendo i nipoti superstiti aventi diritto , sempre nei limiti della prescrizione e della decadenza.
Se per effetto della riliquidazione risulta che agli altri contitolari sia stata corrisposta una quota maggiore di quella che sarebbe spettata tali somme non sono oggetto di recupero da parte dell’Istituto, salvo che in caso di dolo
Il diritto alla pensione ai superstiti in favore dei nipoti risulta incompatibile e prevalente rispetto al diritto di altre categorie di superstiti quali collaterali e ascendenti
Il riconoscimento comporta quindi l’eliminazione della pensione riconosciuta in favore di categorie di superstiti il cui diritto è incompatibile con quello dei nipoti, cioè l'erogazione futura verrà sospesa
Anche in questo caso comunque le somme già corrisposte non saranno oggetto di recupero da parte dell’Istituto, salvo il caso di dolo del percettore.