Attualità Pubblicato il 07/05/2024

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Assegno ADI: linee guida per i Patti di inclusione

di Redazione Fisco e Tasse

Assegno di inclusione: approvate le Linee Guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale. Testo in PDF e principali indicazioni



Il Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ha  pubblicato sul proprio sito il decreto ministeriale n. 72 del 2 maggio 2024  contenente le Linee Guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale (PaIS), come previsto dal  decreto-legge n. 48 del 2023.

Le Linee Guida forniscono agli operatori dei servizi sociali, dei centri per l’impiego e degli altri servizi territoriali che accompagnano i beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI), le  indicazioni e  gli strumenti per la costruzione dei percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa, identificati attraverso l’analisi preliminare e la valutazione multidimensionale, sulla base dei bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.

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Assegno di inclusione e Patto

L’Assegno di inclusione  consiste in un beneficio economico, riconosciuto, ai nuclei familiari in situazione di disagio economico ,  per migliorare l' inclusione sociale di:

  1.  componenti di nuclei familiari con disabilità, e
  2.  componenti minorenni o con almeno sessant’anni di età o
  3. componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio  sanitari territoriali certificati.

Leggi per i requisiti Assegno di inclusione tutte le regole e calendario pagamenti 

Si ricorda che per ricevere il beneficio economico, il richiedente deve:

Il percorso di attivazione viene   avviato  automaticamente, per mezzo della piattaforma SIISL  che invia i dati del nucleo familiare al servizio  sociale del Comune di residenza per l’analisi e la presa in carico dei componenti con bisogni complessi e per l’attivazione degli eventuali sostegni mirati. 

A seguito dell’invio, infatti, i beneficiari devono presentarsi presso i servizi sociali, che effettuano la valutazione  e propongono una serie di  supporti del servizio sociale   con la partecipazione attiva dei componenti per cui questi sono tenuti alla firma del Patto di Inclusione.

Come funziona il Patto di inclusione: gli step previsti

La definizione del Patto per l’inclusione, richiede sia svolta preventivamente una valutazione  dei bisogni specifici  del nucleo familiare e dei suoi componenti, tenuto conto delle risorse e dei fattori ambientali e di sostegno già presenti.

La valutazione multidimensionale prevede in concreto  tre passi:

Le linee guida mettono a disposizione quindi in allegato 

1. la scheda per costruire l’Analisi preliminare

2. la scheda per costruire il Quadro di analisi

3. la scheda per definire il Patto per l’inclusione sociale.

Patto di inclusione: Analisi preliminare e inclusione lavorativa

L’analisi preliminare, di cui  è  responsabile un operatore sociale, preferibilmente un assistente sociale, opportunamente identificato dai servizi competenti dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS)  , è preceduta dalla verifica delle eventuali condizioni di esclusione dagli obblighi lavorativi ed è  strutturata in cinque sezioni:

Sezione 1 - Anagrafica della famiglia e caratteristiche dei componenti

Sezione 2 - ISEE- Indicatore della situazione economica della famiglia

Sezione 3 - Bisogni del richiedente e del suo nucleo

Sezione 4 - Servizi attivi per il nucleo familiare

Sezione 5 - Elementi da considerare per la definizione del Patto e presenza di componenti  attivabili al lavoro

Di particolare importanza la  verifica delle condizioni di esclusione dagli obblighi di attivazione lavorativa  che viene effettuata sulla base dei dati amministrativi e delle condizioni attestate dai cittadini durante il colloquio, presentando  le certificazioni richieste. 

Si ricorda che sono tenuti agli obblighi di attivazione lavorativa i componenti con responsabilità  genitoriale (sotto i 60 anni) per i quali non ci siamo motivi di esclusione , e che possono includere sia componenti esclusi che  inclusi nella scala di equivalenza

Sono esclusi dagli obblighi lavorativi i seguenti:

1. i componenti che non esercitano responsabilità genitoriali

2. le persone occupate

3. i frequentanti un regolare corso di studi

4. i titolari di pensione diretta o comunque di età pari o superiore a 60 anni

5. i componenti con disabilità, ai sensi della legge 2 marzo 1999, n. 68, fatta salva ogni iniziativa di collocamento mirato;

6. i componenti affetti da malattie oncologiche;

7. i componenti con carichi di cura, valutati con riferimento alla presenza di minori di tre anni o di  tre o più figli minori di età o di componenti il nucleo familiare con disabilità o non autosufficienza, ai sensi dell’allegato 3 al DPCM 159/2013;

8. i componenti inseriti nei percorsi relativi alla violenza di genere e le donne vittime di violenza, con o senza figli, prese in carico dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni o dai servizi  sociali .


Valutazione multidisciplinare per il Quadro di Analisi approfondita

Vanno  inoltre valutate:

In questi casi    risulta necessaria la specifica  presa in carico da parte del servizio specialistico, che eventualmente può essere coinvolto nella Equipe multidisciplinare necessaria per la valutazione attraverso il quadro di analisi approfondito . Eventualmente nel caso non sia possibile attivare l’equipe da subito, lo stesso responsabile della analisi preliminare svolge la valutazione approfondita confrontandosi in seguito con  il/i componenti dell’equipe composta da un  operatore/assistente sociale e da altri operatori afferenti alla rete dei servizi, identificati dal servizio sociale  sulla base dei bisogni de l nucleo  familiare emersi

Il percorso del Patto di inclusione per l'ADI

Il documento fornisce il quadro di insieme del percorso dei patti di inclusione ai fini dell'Assegno ADI:






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