E' attualmente all'esame delle commissioni parlamentare il disegno di legge sull'assistenza ai disabili e anziani che prevede, tra le varie misure, a partire dal 1° gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2026, l'erogazione un contributo statale di 850 euro mensili agli anziani oltre gli 80 anni in condizioni di non autosufficienza, per contribuire a pagare una assistente familiare che andrebbe ad aggiungersi all'attuale "indennità di accompagnamento"
Dai calcoli emerge pero che il contributo arriverebbe a coprire il costo per meno di 20 ore settimanali di assistenza da parte di una badante legalmente impiegata.
I fondi a disposizione ammontano infatti a 250 milioni di euro per ciascuno degli anni indicati.
Calcolando gli stipendi attualmente previsti da contratto la sufficiente per assistere 24.509 beneficiari, una frazione minima (0,65%) rispetto ai 3,86 milioni di anziani non autosufficienti totali.
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Il beneficio, che come detto si aggiunge all'indennità di accompagnamento già esistente, è un elemento chiave della legge delega n. 33/2023 che mira a riformare le politiche di supporto agli anziani, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Fino ad ora, il finanziamento totale allocato per questa riforma è di un miliardo di euro, con un impegno governativo di aggiungere un ulteriore miliardo tramite il Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile, puntando a raggiungere una dotazione di 5-7 miliardi entro la fine della legislatura.
La nuova legge prevede, se approvata:
Questo assegno sarà fornito per un periodo sperimentale di due anni, 2025 e 2026, e in caso di mancato utilizzo per le finalità previste, verrà revocato.
L'accesso a questo sostegno è regolato da criteri restrittivi, richiedendo che l'anziano :
La misura mira quindi a supportare gli anziani in condizioni di povertà, offrendo una soluzione parziale alle spese assistenziali, considerato che il nuovo assegno coprirà meno di 20 ore settimanali di assistenza.
Da parte delle associazioni di categoria, dei datori di lavoro domestico ci sono pareri positivi e un grande interesse a monitorare l'evoluzione dell'attuazione della riforma, in quanto consente in pratica la regolarizzazione di una (piccola parte) del lavoro nero nel settore assistenziale della terza età, che è in grande sviluppo data la situazione demografica del nostro paese .
Viene però evidenziato che i fondi stanziati non consentono per gli anziani con Isee di 6.000 euro di assumere una badante a tempo pieno, soprattutto considerando la necessità di un livello contrattuale adeguato per assistenti specializzati nel supporto a persone con gravi necessità, che comporta un costo maggiore.