Nel decreto Milleproroghe approvato definitivamente dal Governo in versione bollinata in attesa di pubblicazione in Gazzetta, è presente la proroga fino al 31 dicembre 2025 del regime transitorio sui contratti a termine introdotto dal dl 48/2023 (inizialmente fissato al 30 giugno 2024 e poi slittato al 31.12.2024)
Si tratta in particolare della possibilità per i datori di lavoro di stipulare contratti a termine oltre i 12 mesi , ma sempre entro il massimo previsto di 24 mesi, se il CCNL applicato non contiene specifiche sulle causali utilizzabili.
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La norma afferma che il datore di lavoro e il lavoratore possono concordare individualmente le " esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva " che giustifichino l'apposizione di un termine superiore ai 12 mesi e fino a 24 mesi".
Si tratta di fatto di una liberalizzazione ancora per un anno, del prolungamento di contratti oltre i 12 mesi, dato che l'accordo avviene tra due parti, datore e lavoratore, non esattamente di pari peso contrattuale.
Ricordiamo meglio di seguito la disciplina vigente, in attesa della ufficialità della norma con la pubblicazione in GU.
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La revisione della disciplina sulle causali per Contratti a Termine oltre i 12 mesi prevista dall'Art. 24 del DL 48/2023, che ha modificato l’art. 19 comma 1 del DLgs. 81/2015, è in sintesi la seguente :
E' possibile superare il termine di 12 mesi (fino a un massimo di 24 mesi) per i contratti a tempo determinato (non stagionali) solo se si verifica almeno una delle seguenti condizioni:
La disposizione lettera b) era intesa come transitoria (inizialmente fino al 30.4.2024), in attesa della definizione delle causali specifiche da parte delle organizzazioni datoriali e sindacali nei contratti collettivi nazionali.
In caso di utilizzo di tale condizione il datore deve indicare chiaramente nel contratto le ragioni giustificatrici per l’uso del contratto a termine.
E' intervenuta in merito la Sentenza Cassazione n. 27621/2023: