Attualità Pubblicato il 11/06/2024

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Stress da lavoro e responsabilità dell'azienda: le pronunce recenti

La Cassazione riconferma la responsabilità del datore di lavoro nella tutela contro lo stress nei dipendenti (straining), anche in assenza di mobbing. Le sentenze recenti



La Corte Suprema di Cassazione sezione lavoro , ha emesso  recentemente sentenze  molto dure  sulla responsabilità in capo ai datori di lavoro in tema di stress da lavoro. Viene infatti stabilito che  anche in mancanza dei requisiti specifici del mobbing,   i giudici del lavoro  sono tenuti a verificare  violazioni   dell'azienda in materia di salute e sicurezza sul lavoro  e in particolare  indagando sui seguenti aspetti :

  1. se il dipendente abbia lavorato in un ambiente con situazioni stressanti e/o conflittuali; 
  2.  se a causa di questo ambiente, il dipendente abbia subito danni; e
  3. se l'azienda abbia preso le dovute precauzioni, come richiesto dall'articolo 2087 del Codice Civile, per prevenire o mitigare tali condizioni lavorative dannose.

In assenza della prova di aver esercitato le dovute tutele, il datore di lavoro può essere chiamato a rispondere con  risarcimento al dipendente danneggiato.

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Stress da lavoro: sentenza Cassazione 3791 2024

Nel caso specifico  di una delle ordinanze ad esempio, la n. 3791 del 12 febbraio 2024, la Corte si è espressa su una lavoratrice che aveva citato in giudizio il Ministero dell’Istruzione , affermando di aver subito per lungo tempo comportamenti mobbizzanti da parte di un collega.

 Le corti di merito avevano rigettato la sua richiesta poiché non era stata provata la presenza di mobbing.

Invece, la Suprema Corte ha ritenuto che nelle sentenze fosse stato erroneamente ignorato l'obbligo, da parte del datore di lavoro, di verificare e prevenire il verificarsi di situazioni di  stress nocivo nell'ambiente di lavoro, in linea con  quanto previsto dall'articolo 2087 del Codice Civile, al di là dei requisiti previsti per la fattispecie del mobbing .

Straining: recenti sentenze di Cassazione

Altre importanti pronunce in merito sono le seguenti :

Tutte le  sentenze evidenziano quindi che la responsabilità dell'azienda secondo l'articolo 2087  c.c. non richiede necessariamente azioni intenzionalmente dannose  ma si verifica anche se l'azienda non ha impedito condizioni di lavoro stressanti che possono nuocere alla salute dei dipendenti.

Nel DVR le misure contro lo stress da lavoro

Risulta molto importante porre attenzione alla valutazione del rischio  di stress lavoro-correlato nel contesto della valutazione dei rischi aziendali,  come previsto dal testo unico sulla sicurezza che inserisce anche    questo obbligo nella redazione nel documento di valutazione rischi.

Può risultare utile anche per la difesa nei contenziosi non solo aggiornare periodicamente  questi aspetti nel DVR ma anche  mettere in atto meccanismi preventivi e rilevazioni periodiche  per  affrontare prontamente eventuali situazioni problematiche, garantendo così un ambiente lavorativo ottimale per la salute psicofisica dei lavoratori.



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